Adotta, adatta, sviluppa, (rinasci) migliora

Dieci anni fa, giusti giusti, nasceva un blog imbarazzante di un quasi diciassettenne imbarazzante, che una sera decise di provare anche questa cosa dei blog. Per curiosità, per gioco, per desiderio di comunicare. Ne è germogliato qualcosa di inutile, a tratti (molti tratti e spesso molto lunghi) stupido, discutibilissimo, ma sicuramente personale. Ed è rimasto imbarazzante per tanto tempo, forse fino all’ultimo post, proprio perché così personale. Periodi diversi, significati diversi, ma un senso l’ha sempre avuto – nel suo piccolo.
Ha traslocato alcune volte quel blog, ma è ancora lì. Cioè, è ancora qui; l’ho lasciato qui: gli ho trovato un monolocalino semplice e tranquillo, economicissimo (gratis) e di facile/veloce gestione. Sì lo ammetto, forse una sorta di casa di riposto per blog: una Villa Serena dove andare a trovare ciò che ci è caro quando ne abbiamo voglia o ne sentiamo il bisogno – ma senza la sgradevole sensazione di incertezza riguardo il ritrovarlo o meno. È e resterà qui, un archivio del positivo e del negativo, di tutte le gradazioni di grigio, qualcosa che a suo (mio) modo ha senso di continuare a esistere.

Allo stesso tempo riapro qui. Con altre intenzioni, altri intenti, altri scopi.
Età (ere?) diverse – ma per certi versi molto simili; dopotutto si evolve, non si cambia. Cirscoscriverò le mie considerazioni e critiche non richieste escludendo tutta una serie di aspetti strettamente personali.
Ricomincio per continuare.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma

La cruda realtà è che questo blog è destinato in qualche modo a chiudere, prima o poi. E direi che oggi come oggi questo prima è molto probabile e potenzialmente molto vicino.
Come ci ha insegnato Lavoisier, comunque, niente paura. Un giorno stamperò e rilegherò tutto questo, e il backup digitale durerà in eterno (si spera, millennio più millennio meno). La fase di transizione è tra le più importanti e di conseguenza è necessario fare le cose con criterio, calma e lungimiranza.
Penso che una svolta personale e professionale sia decisamente alle porte… e ciò che più conta, e mi preme, è l’integrazione di tutte le varie e nuove forme di comunicazione e condivisione che ho cominciato a usare e sto usando. Queste appendici, questi arti, queste estensioni di ciò che state leggendo – vale a dire da Twitter in su – dovranno in qualche modo far parte in modo migliore di tutto questo insieme di pensieri, parole, opere e omissioni che è il sottoscritto.
Vedremo cosa salterà fuori.